E’ insito nell’indole di ogni individuo il desiderio di esplorare, scoprire, conoscere e decifrare quanto ci circonda…è proprio questo il postulato da cui, costantemente, prende avvio la vasta gamma delle occasioni formative che l’Istituto di Istruzione Superiore “Francesco La Cava” – Bovalino (RC), che si avvale della Dirigenza Scolastica esercitata dalla dr.ssa Caterina Autelitano, lasciandosi attraversare dalle istanze valoriali che provengono dal tessuto sociale in cui insiste ed operando in sinergia con le altre agenzie ed associazioni educative presenti nel territorio, intende predisporre per definire, in modo organico, un Piano Triennale dell’Offerta Formativa finalizzato a garantire ai propri utenti una pluralità di opportunità di crescita culturale, adatta a soddisfare e qualificare i bisogni e le personali aspirazioni di ciascun discente.

E’ sulla scorta di tali presupposti che trova motivata collocazione la visita guidata effettuata, nella giornata di giovedì 16 novembre c.a., da una significativa rappresentanza di studenti del triennio dei diversi indirizzi di cui si compone l’Istituto, alla Mostra d’arte Guercino e Mattia Preti a confronto. La nuova linea dell’arte barocca a Taverna (CZ), patria del Cavalier calabrese.

L’esposizione, ideata in occasione del venticinquennale della fondazione del Museo Civico della cittadina del catanzarese, che ha previsto il gemellaggio tra i comuni di Cento e Taverna, ha consentito la comparazione tra due personalità artistiche importanti, un eccezionale connubio tra i due pittori considerati tra i massimi esponenti del Seicento italiano. Considerato, a ragione, l’evento artistico culturale dell’anno in Calabria, per il suggestivo incontro, dopo oltre tre secoli, di due geni del nostrano periodo barocco, l’uscita didattica ha visto coinvolti i ragazzi, guidati dai docenti accompagnatori, professoresse Cecilia Minnici, Fortunata Laganà e Concetta Ferrò, congiuntamente ai professori Francesco Micale e Roberto Romeo, in un ideale percorso tematico tra chiese e museo della cittadina del catanzarese. Del resto, i due artisti si presentano come artefici di uno stupore eterno, che, tra religiosità ideale e cruda realtà, vivacità cromatica e malinconica cupezza, sarà sempre oggetto di profonda ed indubbia ammirazione.

Si è inteso, in tal modo, offrire ai ragazzi la possibilità di un segmento di crescita intellettuale, diverso dall’ordinaria prassi didattica, che consentisse loro, peraltro, di riappropriarsi della consapevolezza delle proprie radici e del senso di appartenenza al proprio contesto culturale, al fine di condividerne valori, tradizioni, regole e ricchi patrimoni del passato.

a cura del prof. Roberto Romeo